La Roma tira a segno e fa tre gol al Lecce

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nenasimo
00domenica 23 novembre 2008 17:38
Spalletti puo` finalmente sorridere. Dopo il successo nel derby torna da Lecce con un confortante 3-0 che vale la seconda vittoria consecutiva e il sorpasso in classifica sui salentini. Ma soprattutto il segnale migliore della partita e` l`aver ritrovato un Totti in grandi condizioni fisiche, nell`occasione affiancato a Vucinic e Baptista, trio riconfermato a sette giorni dal derby.

Fin dalle prime battute gli uomini di Spalletti mettono subito in chiaro che non sono venuti in Salento in vacanza e partono fortissimo. La difesa del Lecce tiene ma Riise, prima, e Baptista, poi, nei primi cinque minuti graziano Benussi con due innocue ciabattate. L’estremo difensore pugliese non puo` nulla pero` sulla verticalizzazione di Totti che permette a Vucinic di concludere con la punta del piede per la rete dell’1-0. Proprio il montenegrino e` l’uomo in piu` dei suoi, svariando per l’intero arco offensivo della manovra romanista. Dopo mezz’ora i romanisti decidono di rallentare le operazioni e lasciano il campo ai pugliesi, incapaci pero` di pungere. Cosa che invece riesce a Juan, che al 38’si trova al momento giusto nel posto giusto, cioe` nel punto esatto dove cade la corta respinta della difesa leccese sul tiro di Birghi: si chiudono cosi` sul 2-0 per gli ospiti 45’ di gioco a senso unico.

Anche nel secondo tempo si continua a giocare a una sola porta. La gara assume ormai i contorni di un tiro a segno: Vucinic riapre lo spettacolo sfiorando il gol con un bel pallonetto indirizzato all’incrocio dei pali, ma il 3-0 e` nell’aria e la partita si chiude virtualmente gia` al 49’ con una bella fuga di Brighi conclusa degnamente da un pallonetto d’esterno di Totti. Passano pochi secondi e una nuova magia del capitano romanista fa pensare al quarto gol dei capitolini, un suo suggerimento trova libero Vucinic che pero` colpisce l’incrocio dei pali di testa. La sfida al Via Del Mare ha davvero poco da dire e, dopo la girandola delle sostituzioni (si rivede l’oggetto misterioso Menez al posto di un Vucinic in stato di grazia), le squadre attendono solo il triplice fischio del direttore di gara. Gli unici ancora vogliosi di giocare sono il neo entrato Menez, per la Roma e Tiribocchi, che regalano gli ultimi sussulti della partita, mentre su Lecce comincia a piovere e sulla classifica dei salentini, alla seconda sconfitta consecutiva, cominciano ad addensarsi nubi minacciose.
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